Che la dieta mediterranea (senza esagerare) sia un filtro di longevità è concetto di dominio pubblico da ben prima che la scienza cominciasse a confermarne i benefici, ma negli ultimi anni le prove a supporto di tale tesi si sono fatte sempre più numerose e innegabili. Ed ecco arrivare un’ultima sorpresa: seguire le tradizioni gastronomiche del Bel Paese non solo consente di raggiungere un’età avanzata, ma continua a migliorare la qualità della vita una volta conquistato tale traguardo.

Secondo quanto rilevato da una ricerca condotta dallo University College di Londra e pubblicata sul bollettino della American Geriatrics Society, una sana aderenza ai dettami della dieta mediterranea dimezzerebbe addirittura negli anziani il cosiddetto rischio di fragilità, indicatore legato alla probabilità di andare incontro a disabilità fisiche, demenza e morte prematura.

Il tasso di fragilità, un indicatore in crescita

Col progressivo aumentare della longevità media della popolazione il tasso di fragilità dell’individuo è un dato da tenere in sempre maggior considerazione. Un alto indice di fragilità significa un più alto rischio di cadute con conseguenti periodi di ospedalizzazione, ma anche una maggiore esposizione a malattie croniche, disturbi neurologici e tumori.

Nell’anziano la fragilità è caratterizzata da maggior lentezza nei movimenti, mancanza di energie, scarsa attività e minor forza fisica, soprattutto nell’afferrare e stringere oggetti con le mani. Un altro chiaro indicatore è il calo dell’appetito, con conseguente perdita di peso (spesso corrispondente a una riduzione della massa muscolare anziché adiposa) e indebolimento del sistema immunitario, con tutti i rischi già citati.

I benefici della dieta mediterranea

Incredibile a dirsi, gli ingredienti della dieta mediterranea (pane, pasta e altri carboidrati, ma anche pesce, ortaggi, frutta secca e legumi) possono fare la differenza quando si tratta di combattere gli effetti dell’età avanzata. Dai campioni di studio è emerso che il menù mediterraneo risulta efficace in ambiti come:

  • Prevenzione di malattie cardiovascolari
  • Minor rischio di ricadute per gli individui già colpiti da patologie cardiache
  • Effetti positivi e rigeneranti sulle patologie neurodegenerative
  • Riduzione dei dolori cronici
  • Rallentamento del processo di osteoporosi
  • Riattivazione e miglioramento del metabolismo
  • Riduzione dei disturbi dell’umore

Risultati di tutti rispetto, che rispecchiano un grande impatto in termini di qualità della vita. In generale, tra coloro che rispettano in maniera assidua le norme della dieta mediterranea si riscontra una mortalità ridotta di quasi il 40% per qualsiasi causa clinica, e un 30% in meno nell’insorgenza di disabilità e depressione rispetto a chi segue una dieta meno varia e più sregolata.

Mangiar bene: la chiave di una terza età felice

Una corretta alimentazione non è l’unico aspetto di cui tener conto col passare degli anni (una dose di attività fisica è altrettanto importante), ma se mai vi fossero stati dubbi in merito, anche nell’età della pensione star bene a tavola significa vivere più felici e in salute: un motivo in più per fare attenzione a ciò che mangiamo noi e i nostri cari.

Nelle residenze del Gruppo Votto Alessi il regime alimentare di ogni ospite è curato nei minimi particolari, con programmi dietetici personalizzati seguiti dal nostro personale medico e messi in pratica tramite un servizio di ristorazione conforme ai massimi standard di qualità del settore.

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