Anziani e obesità

L’aumento di peso nella terza età è una problematica nota da tempo, da alcuni considerata una parte naturale del processo di invecchiamento. Con l’insorgere di problemi di salute, la progressiva riduzione della mobilità e il generale indebolimento fisico, molti anziani sono spinti ad accettare uno stile di vita sempre più sedentario.

La mancanza di attività fisica e una scarsa attenzione all’alimentazione, soprattutto se abbinate ad aggravanti di tipo psicologico, possono rendere tale aumento della massa corporea un fenomeno incontrollato. Nel corso degli ultimi decenni l’obesità fra gli anziani è risultata un trend in crescita, ma quali sono le cause e soprattutto i rischi di tale condizione?

Obesità negli anziani: cause e diffusione

Come già accennato, le cause dell’aumento di peso oltre l’età della pensione sono soprattutto fisiologiche, ma anche in assenza di un normale calo delle capacità fisiche sono molteplici i fattori che possono condurre verso l’obesità, fra cui:

  • eccessiva sedentarietà
  • disturbi dell’alimentazione legati alla depressione
  • scarsa attenzione alla qualità dei cibi consumati

L’ultimo punto in particolare sembra interessare ogni fascia sociale, per ragioni anche diametralmente opposte: dagli anziani benestanti ma amanti del fast food, a quelli con gravi problemi economici che mangiano poco ma male, scegliendo alimenti di scarsa qualità ma ricchi di calorie e grassi saturi.

A causa di tali fattori l’obesità fra gli over 75 è andata progressivamente aumentando negli ultimi anni. Rilievi statistici sull’indice di massa corporea (BMI) fra gli anziani italiani hanno evidenziato che un uomo su quattro e oltre una donna su tre si avvicinano alla soglia degli ottant’anni con un BMI superiore a 30, indicante un marcato sovrappeso.

I rischi per la salute: l’obesità è davvero un problema?

La buona notizia è che sovrappeso e obesità non necessariamente sono un rischio per la longevità dell’individuo. Studi clinici hanno dimostrato che se un BMI elevato aumenta radicalmente il rischio di sviluppare disturbi cardiovascolari nelle persone giovani e di mezza età, un forte sovrappeso non genera sensibili riduzioni nell’aspettativa di vita per quegli individui che hanno la fortuna di raggiungere un’età avanzata.

Ciò non significa che la prevenzione non presenti grandi benefici per quanto riguarda la qualità della vita: gli stessi studi hanno infatti rilevato che l’obesità comporta in media vivere 2,6 anni in meno liberi da malattie croniche per gli uomini, e 1,9 anni in meno per le donne. L’anziano affetto da obesità è inoltre esposto a maggiori limitazioni alla mobilità, a causa della concomitanza fra peso eccessivo e osteoporosi.

Prevenzione e terapia, un approccio possibile

Come sempre, la cura dell’anziano parte dalla prevenzione e prosegue con un percorso regolare e duraturo, che non può prescindere dalla costante attenzione di un medico specializzato. Una situazione di peso eccessivo può essere affrontata con successo anche nel caso in cui l’attività fisica risulti impossibile, grazie all’apporto di un nutrizionista esperto.

Le residenze per anziani del Gruppo Votto Alessi offrono un servizio dedicato, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, con medici e professionisti della cura della persona pronti a seguire l’ospite in ogni sua necessità: dalla formulazione di un piano nutrizionale personalizzato a programmi di attività e fisioterapia sia individuale che di gruppo, il tutto in conformità coi più alti standard di qualità nel settore.

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