Demenza senile, Gruppo Votto Alessi, case di cura e residenze protette a Genova

Il termine demenza identifica una sindrome cronica e progressiva caratterizzata dal decadimento delle funzioni cognitive che nel decorso della malattia impattano sempre più marcatamente sulle capacità di una persona di svolgere le proprie attività quotidiane. I sintomi manifestati sono la diretta espressione di modificazioni patologiche che avvengono nel cervello.

La demenza è una patologia complessa, età correlata e spesso associata a disturbi psichiatrici e comportamentali, in un quadro di importante comorbilità somatica; l’elevata variabilità dei sintomi può comportare ritardi diagnostici con mancata tempestività delle misure terapeutiche comportamentali e/o farmacologiche che possono ritardare l’evoluzione o limitarne i sintomi.

Il dato epidemiologico riferibile all’intera popolazione suddivisa per classi di età, rende conto del perché si possa parlare di demenza come di una pandemia. Secondo le stime del 2015, nel mondo 46,8 milioni di persone convivono con una forma di demenza. Questa cifra è destinata quasi a raddoppiare ogni 20 anni, raggiungendo 74,7 milioni di persone nel 2030 e 131,5 milioni nel 2050.

Nel 2015 sono stati stimati, su scala mondiale, oltre 9,9 milioni di nuovi casi all’anno di demenza, vale a dire un nuovo caso ogni 3,2 secondi.

Secondo dati ISTAT al 1° gennaio 2017 l’Italia è uno dei paesi europei più anziani, collocandosi al secondo posto dopo la Germania, con 13.500.000 anziani, di età uguale o superiore ai 65 anni, pari al 22,3% della popolazione totale. Secondo gli ultimi dati pubblicati dal Ministero della Salute, in Italia il numero totale dei pazienti con demenza è stimato in oltre un milione (di cui circa 600.000 con demenza di Alzheimer) e circa 3 milioni sono le persone direttamente o indirettamente coinvolte nell’assistenza dei loro cari.

Si stima un’incidenza di demenza nazionale del 12,47 per 1.000 persone ogni anno, nella fascia di età fra i 65 e gli 84 anni; ogni anno si contano 409.000 nuovi casi di demenza: 141.000 uomini e 268.000 donne, discrepanza motivata dal fatto che la vita media per gli uomini è di 80,6 anni, per le donne di 85,1. In pratica, in Italia, secondo lo studio ILSA del CNR la demenza interessa il 6,4% delle persone oltre i 65 anni, il 7,2% delle donne, il 5,6% degli uomini.

Le conseguenze sul piano economico ed organizzativo sono facilmente immaginabili, tenendo conto che i soli costi annuali diretti per ciascun paziente vengono, in diversi studi europei, stimati in cifre variabili da 9.000 a 16.000 Euro a seconda dello stadio di malattia.

La definizione “demenza” comprende in realtà numerose malattie a diversa eziopatogenesi e clinica che devono essere considerate per il corretto percorso diagnostico e terapeutico per cui il termine deve essere declinato al plurale e cioè “demenze”. Le demenze sono il risultato di una complessa interazione tra fattori genetici, modificazioni neuro metaboliche, chimiche e/o vascolari e interazioni con altre malattie (diabete, ipertensione, dislipidemie, ecc.). Gli studi istochimici hanno evidenziato che sono molto frequenti gli “stati misti”, cioè quadri clinici in cui diverse forme di demenza coesistono nel malato.

La difficoltà di effettuare una diagnosi precisa delle diverse forme di demenza, soprattutto nelle prime fasi della malattia, ha diverse conseguenze, non ultima quella che il trattamento possa essere orientato in una prima fase verso una malattia diversa.

Nelle Residenze del Gruppo Votto Alessi è prevista assistenza specializzata a pazienti affetti da demenze senili ed Alzheimer.
Accogliamo anziani Ospiti con decadimento cognitivo medio-grave e con disturbi del comportamento, l’equipe di assistenza è organizzata per fornire una assistenza mirata e qualificata personalizzata sul singolo paziente.

 

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Bibliografia

 

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